La chiesa della Santissima Trinità di Bozzolo sorge nel quartiere d’espansione voluto da Scipione Gonzaga nell’ambito di un progetto di completamento urbanistico della cittadina e delle sue fortificazioni, avvenuto tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento. L’edificio fu commissionato dalla Confraternita della S.S. Trinità, unita a quella del SS. Rosario. Nello stesso luogo, all’inizio del XVI sec, vi era già un tempio di dimensioni più modeste. Lo attesta il resoconto di una visita pastorale del vescovo cremonese Giulio Cesare Speciano del 26/4/1602. L’anno di costruzione della nuova chiesa risulta incerto. Certamente nel 1615 l’oratorio viene elevato a chiesa parrocchiale e nel 1644 i lavori dovevano essere stati ultimati. La facciata della chiesa ripropone schemi di modelli tardocinquecenteschi, nell’impianto generale e nell’utilizzo di alcuni elementi architettonici come la “serliana”. Risente dell’influenza artistica della vicina Cremona e di Mantova. Il riferimento più stretto è rappresentato dallo stretto rapporto con la facciata della chiesa della SS. Trinità di Mantova, che a sua volta riprende il modello della chiesa romana del Gesù, molto diffuso in area padana. La facciata della chiesa di Bozzolo risulta nettamente scandita a metà da un cornicione che divide in due la parte inferiore da quella superiore sormontata da un frontone. La parte inferiore è arricchita dal portone d’ingresso, unico accesso, esemplato su motivi settecenteschi ma eseguito agli inizi del Novecento. Un doppio ordine di lesene definisce le due parti inquadrando e dividendo il portale e la finestratura superiore dalle 4 nicchie laterali. Volute di raccordo uniscono la parte inferiore con quella superiore. Lo stile sobrio e geometrico della facciata contrasta con l’unico elemento di maggior rilievo architettonico, il portone centrale, caratterizzato da un gusto manieristico, visibile nel frontone semicircolare spezzato. Il campanile della chiesa è situato tra il corpo presbiteriale e il fabbricato immediatamente adiacente ad essa e sui quattro lati, in corrispondenza della cella campanaria, si aprono semplici doppie finestrature. Al di sotto vi sono altre finestre a monofora, gran parte di queste murate, ingentilite da semplici chiavi di volta sempre in laterizio. L’interno della chiesa è conformato sui tradizionali canoni dell’architettura religiosa tardo- cinquecentesca. Si sviluppa infatti ad un’unica navata delimitata da due file di cappelle, cinque per lato. Tra una cappella e l’altra le lesene scandiscono il percorso interno insieme alla trabeazione, sottolineando la divisione in cinque campate. Molti degli apparati delle cappelle della chiesa sembrano risalire ad epoca settecentesca. Le due cappelle di destra e di sinistra più vicine all’altare risultano occupate dalla cantoria e dall’organo. Delle restanti, degna di nota è la terza sul lato sinistro, detta “Cappella del Crocifisso”, particolare perché ha conformazioni e assetto autonomi, rispetto alle altre.